
Giuseppe Palumbo
Il fotografo in bicicletta

Fotografo e scrittore, Palumbo è un personaggio unico nel panorama culturale salentino della prima metà del Novecento. In sella a una bicicletta, in treno o su un piccolo calesse, ha esplorato per cinquant’anni la Terra d’Otranto, fotografando e documentando il paesaggio naturale e umano, per valorizzarne luoghi, monumenti, risorse, produzioni.
Giornalista, attento studioso del territorio, si è occupato di una grande quantità e varietà di temi che spaziano dalla cultura alle tradizioni popolari, dal patrimonio archeologico a quello architettonico, collaborando con riviste di respiro locale e nazionale.
Le sue prime immagini fotografiche risalgono al 1907: “fissare nell’immagine il ricordo di cose, che si andavano già avviando a definitiva scomparsa”, era il compito che sentiva suo... e così aveva sempre fatto nella sua lunga attività di acuto indagatore della cultura popolare salentina, curioso di scoprire e rilevare i momenti del lavoro e della vita sociale, i beni storico-architettonici e le bellezze naturali.
La mostra
Il Salento della prima metà del Novecento catturato dallo sguardo del fotografo Giuseppe Palumbo
Visioni del Sud è un lavoro di ri-scoperta, reinterpretazione e valorizzazione del prezioso patrimonio di immagini raccolte da Giuseppe Palumbo, studioso e intellettuale leccese, dagli inizi del Novecento fino agli anni Cinquanta e donate dopo la sua morte al Museo Sigismondo Castromediano di Lecce. Un corpus che per vastità e impostazione non ha eguali nel panorama regionale pugliese e che ne ha reso l’autore e la sua figura imprescindibili per gli studiosi e gli appassionati di “storia patria”.
Il progetto prende il via con un’esplorazione dell’Archivio di Giuseppe Palumbo, grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Culture Mediterranee, il Museo Sigismondo Castromediano e il laboratorio di comunicazione Big Sur e le associazioni Officina Visioni e Archivio Cinema del reale. Un viaggio nel tempo alla ricerca di tracce, memorie pubbliche e private del grande fotografo e dei paesaggi umani che emergono dalle sue foto, fatto di incontri e scoperte, di documenti inediti e curiosità.
Questo lavoro di ricerca prima di approdare al Museo delle civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma ha preso forma nelle mostre-laboratorio dedicate all’opera e alla valorizzazione dell’archivio di Palumbo: nel 2015 in tre luoghi nel Salento, a Calimera, Gallipoli e Lucugnano e nel 2017 presso la Torre Matta di Otranto, uno spazio che ha ospitato, oltre alla mostra delle fotografie di Giuseppe Palumbo, le attività di fotografi, filmaker, artisti, designer, musicisti, studenti e istituzioni del territorio invitati a conoscere, rielaborare e attualizzare il patrimonio di immagini dell’Archivio.
Fotografare i luoghi e le persone è un modo per prendersene cura, preservarli dall’oblio del tempo o dell’abbandono.
È un modo per comprendere la realtà e le trasformazioni.
In questo senso l’opera di Palumbo è esemplare perché coglie gli aspetti più autentici della cultura del tempo, ritraendo paesaggi, monumenti, tradizioni e attività produttive per restituire la memoria di un Salento rurale che si muoveva verso la modernità e i repentini mutamenti culturali, contribuendo a consegnare alle generazioni future il valore dell’identità salentina e di una parte del Sud Italia.
Museo delle civiltà
Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari

Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari è l'unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel campo delle materie demoetnoantropologiche, la sua finalità è la documentazione delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane e conserva oltre centomila documenti, acquisiti dal 1906 ad oggi.
Il Museo nasce dalla Mostra di Etnografia Italiana tenuta a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia ed ha avuto per suo fondatore Lamberto Loria (1855-1913), etnologo, che dopo aver compiuto numerose spedizioni di studio in paesi extraeuropei, si rese conto, durante un breve soggiorno nel Sannio, che anche nell’Italia degli inizi del Novecento si doveva fare ricerca etnografica. Era, infatti, necessario documentare quella cultura agro-pastorale che all’epoca stava subendo grandi modificazioni a causa della progressiva industrializzazione di aree vicine e lontane e della conseguente emigrazione dai centri rurali.
Tutto il materiale documentario del Museo è attualmente fruibile al pubblico mediante numerosi servizi: la biblioteca, l’archivio storico che conserva documenti inerenti l’acquisizione degli oggetti, il gabinetto delle stampe, l’archivio fotografico, l'archivio sonoro, l’archivio di antropologia visiva, i depositi etnografici, l'ufficio inventario catalogazione e prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo. Il Museo, infatti, per la sua specificità ed unicità su tutto il territorio nazionale, è anche un centro di raccolta dati, di ricerca e di documentazione.
Tickets
Visioni del Sud
Visioni del Sud
Giuseppe Palumbo - Il fotografo in bicicletta
Salento 1907 / 1959
DATA
7 dicembre 2017 - 4 marzo 2018
LA MOSTRA È PROROGATA FINO AL 4 MARZO
LOCATION
Museo delle Civiltà
Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari
Piazza Guglielmo Marconi 8 - Roma
ORARI
Dal martedì alla domenica: ore 08.00 - 19.00
(ultimo ingresso ore 18.30)
Lunedì chiuso
INFO
tel. (+39)06.5926148 | (+39)06.5911848
info@visionidelsud.it
BIGLIETTI
Biglietto cumulativo Museo delle Civiltà
INTERO: 8€
RIDOTTO: 4€
Biglietto valido tre giorni dalla data di emissione per poter visitare le sezioni dell'alto medioevo, delle arti e tradizioni popolari, di preistoria e di etnografia.
Biglietteria unica nella sezione di preistoria e di etnografia "Luigi Pigorini".
Piazza Guglielmo Marconi, 14 - 00144 Roma